Impianti biogas e crisi energetica

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Come valorizzare al meglio la produzione elettrica?

Come sappiamo, negli ultimi mesi i prezzi del gas e di conseguenza dell’elettricità hanno avuto un marcato incremento e anche per il 2023 si prevede una conferma di questo trend.  Considerando la situazione di mercato contingente, vale la pena fare alcune riflessioni sul modo di valorizzare al meglio la produzione di energia elettrica da parte dei 1983 impianti di cogenerazione da biogas presenti sul territorio nazionale, che principalmente riguardano il settore agricolo. 

Le domande principali che si pone un’azienda agricola con impianto a biogas sono le seguenti: è ancora conveniente mantenere la tariffa omnicomprensiva? L’autoconsumo rappresenta una valida alternativa a livello economico? Come posso sfruttare appieno la capacità produttiva del mio impianto? 

Vediamo i punti nel dettaglio.

La tariffa omnicomprensiva

Il mercato ci ha dimostrato essenzialmente una cosa: non esiste una sicurezza di prezzo nel medio-lungo termine. Da una parte è vero che attualmente i prezzi sono molti alti, dall’altra bisogna considerare il fatto che la condizione emergenziale non durerà per sempre e quindi i valori tenderanno ad assestarsi. 

Se da una parte è comprensibile che d’impulso un possessore di impianto alimentato a biogas pensi di lasciare la sicurezza della tariffa omnicomprensiva per vendere l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili a prezzo di mercato, dall’altra bisognerà verificare che la convenienza economica permanga al rientro dei prezzi o che addirittura non porti a una perdita rispetto alla situazione attuale. 

Altro aspetto da valutare è la vita residua degli incentivi: nel caso la durata della tariffa omnicomprensiva sia attorno all’anno, potrebbe essere più conveniente passare al prezzo di mercato. Se al contrario la durata è più estesa, potrebbe essere più cauto per il produttore rimanere nella tariffa attuale.  

L’autoconsumo

Un’altra buona opportunità per valorizzare la produzione elettrica è quella dell’autoconsumo, che permette di ottenere, grazie alle disposizioni tariffarie favorevoli, un beneficio economico al quale si somma il risparmio sul costo evitato dell’energia acquistata dall’esterno. In un momento di mercato come questo si tratta dunque di un doppio risparmio sia sull’energia che sugli oneri. Ovviamente va considerata in primis la possibilità per l’azienda agricola di fare autoconsumo, ovvero di utilizzare l’energia elettrica e l’energia termica all’interno della propria attività.  

A livello istituzionale si sta valutando di includere nel concetto di autoconsumo anche utenze lontane o diverse da quella dell’impianto purché sotto la stessa cabina primaria ma per saperne di più dovremo attendere l’emanazione delle nuove disposizioni. 

 Scopri tutti i dettagli nella video intervista a Marco Pezzaglia del Consorzio Italiano Biogas. 

Come valorizzare la produzione elettrica da biogas nell’attuale scenario di crisi energetica in Italia?

La norma sblocca motori 

La norma “sblocca motori” (5 bis Decreto Legge n. 22 del 21 marzo 2022) permette agli impianti di cogenerazione da biogas già esistenti di aumentare la propria capacità produttiva e immettere sul mercato quote aggiuntive di energia da fonti rinnovabili.  

Le disposizioni per il potenziamento non incentivato si applicano agli impianti di cogenerazione in esercizio al 21 maggio 2022 alle seguenti condizioni: 

  • Fino al 20% di aumento di capacità produttiva non è necessario chiedere autorizzazioni o atti di assenso. 

  • Successivamente viene fatto salvo l’incentivo sulla parte di potenza già qualificata al GSE e sulla parte di energia immessa in rete in più viene garantito il prezzo di mercato. 

Che cosa bisogna fare per poter accedere a questo potenziamento non incentivato? 

È sufficiente chiedere al gestore di rete un adeguamento del preventivo di connessione e fornire al GSE tramite comunicazione semplificata il verbale dell’intervento tecnico e la targa aggiornata del cogeneratore.  

 Scopri tutti i dettagli nella video intervista a Elisa Codazzi del Consorzio Italiano Biogas 

Noma “Sblocca motori”: a chi si applicano le disposizioni e a quali condizioni?

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